Ultima giornata di Serie A 2009-2010, 16 Maggio: Il Catania vince contro il Genoa per una rete a zero e dopo mezzo campionato da fanalino di coda chiude al quattordicesimo posto, in piena zona salvezza. Nel caldo pomeriggio del Massimino si consuma l’ultimo atto dell’incredibile rimonta rossazzurra, con Maxi Lopez in campo e Sinisa Mihajlovic in panchina. I due al termine della stagione si separeranno, con l’allenatore serbo pronto a dire di si alla Fiorentina e il biondo attaccante argentino confermato al Catania nonostante le richieste milionarie della pazza estate di calciomercato. A volte, però, certi legami non tramontano, rimangono intrappolati nei ricordi e nelle emozioni di chi ha vissuto qualcosa di unico, di indelebile. E’ così che il mister, appena tornato ad allenare in Serie A la Sampdoria, ha pensato di chiamare a sé il proprio pupillo, quel bomber ormai triste e alla continua ricerca della rete perduta, tra problemi fisici e personali.
Maxi, dal canto suo, non ha esitato ad accettare l’invito. Già un anno e mezzo fa aveva deciso di ricominciare da Genova, siglando subito un gol in Coppa Italia e realizzando ben tre reti nelle prime quattro giornate di campionato. Chissà cosa sarebbe accaduto se solo il menisco non avesse deciso di cedere, costringendo la Galina de oro a mesi di stop e continui fastidi al ginocchio. Il girone di ritorno è un susseguirsi di panchine e al termine del torneo gli almanacchi recitano 17 presenze e 4 reti, magro bottino per uno come lui. Il club di Garrone decide quindi di non esercitare l’opzione di riscatto e Maxi è costretto ancora una volta a far le valigie e tornare a Catania, incitato da Pulvirenti , ma probabilmente mai completamente convinto e felice di vestire nuovamente il rossazzurro. I primi sei mesi di campionato passano velocemente e nonostante la chance da titolare a causa dell’infortunio di Bergessio, Lopez riesce a centrare solo una volta il bersaglio, su rigore contro l’Udinese.
Gennaio è alle porte e tra sirene turche, inglesi e brasiliane, in un freddo pomeriggio catanese il telefono squilla, o almeno è così che noi vogliamo immaginare. Dall’altro lato della cornetta c’è Sinisa, il vecchio maestro. Segue una conversazione fiume, con Maxi determinato a rinascere sotto la luce della Lanterna e il mister serbo attento, pronto a cogliere ogni motivazione, ogni accenno o sfaccettatura del lungo sfogo. Al termine della telefonata i due si lasciano con la promessa di riabbracciarsi presto nel campo d’allenamento blucerchiato, costi quel che costi.
Ciò che accade dopo è storia recente: Maxi firma con la Samp e raggiunge Genova, per tentare l’ennesima rinascita, stavolta con un alleato in più.
L’obiettivo per entrambi è scrivere il finale di un romanzo iniziato anni prima, stavolta senza la magia del rosso magma e dell’azzurro Jonio sullo sfondo, mentre proprio lì, ai piedi dell’Etna, si sogna un’impresa degna di quel lontano, indimenticabile, 2010.
Due guerrieri che hanno fatto bene in periodi dove i problemi erano diversi.
gran bell’articolo. ora però il signor cosentino deve comprare qualche attaccante o rimaniamo con petkovic??????
…arriverà il colpo d mercato?!. Si, UN SUDAMERICANO REDUCE DA INFORTUNIO, a costo da strenna di fine gennaio!.. DIRIGENZA DELUDENTE SU TUTTI I FRONTI….COL lIVORNO DOBBIAMO SPERARE SEMPRE SULLA PUNIZIONE DI LODI, E CHE NON SI FACCIA MALE BERGHESSIO,MENTRE GLI ALTRI SI RAFFORZANO DAVVERO (VEDI SASSUOLO)
Wanda é arivata anche a genova?
Auguri.