Serie B sempre più nel caos. Se fino ad appena una settimana fa, il ripescaggio del Catania in cadetteria sembrava cosa certa, oggi il sogno dei rossazzurri è quasi sfumato. Abbiamo usato il “quasi” non a caso, perché il club etneo ha già promesso battaglia su tutti i fronti – amministrativo, penale e sportivo – per far valere le proprie ragioni. Per far valere quello che ieri Pietro Lo Monaco ha definito un “diritto”, quello del Catania alla riammissione al campionato di Serie B.
Ciò che più desta preoccupazione, al momento, non è tanto il comunicato della Lega B sul torneo cadetto a 19 squadre – per renderlo effettivo serve sempre l’avallo della Figc, che al momento non c’è – quanto la decisione del Collegio di Garanzia del Coni, che ha sospeso l’efficacia della sentenza Novara fino al 7 settembre; ciò significa che fino a quella data, quando il Collegio di Garanzia si pronuncerà in via definitiva, il Catania, così come il Novara, non è tecnicamente una squadra ripescabile.
Il problema, insomma, sono soprattutto le tempistiche. Per questo motivo, secondo il giornalista di Repubblica Alessandro Vagliasindi, in caso di delibera Figc sul format del campionato e sulla graduatoria per i ripescaggi o se davvero la Lega di Serie B dovesse procedere alla pubblicazione dei calendari per lunedì 13 agosto, il Catania sarebbe pronto ad adire al Tar del Lazio per chiedere in via cautelare il blocco dei campionati. Almeno fino al 7 settembre, giorno in cui appunto il Collegio di Garanzia si esprimerà sulla sentenza Novara.
Il Catania – come detto ieri da Pietro Lo Monaco – andrà avanti fino in fondo, ricorrendo in tutte le sedi possibili. Non è tanto la Serie B adesso il punto, quanto anzitutto una questione di principi e rispetto delle regole: il club rossazzurro non si tirerà indietro.